25 Aprile
Anniversario della Liberazione d'Italia
25 Aprile 1945
Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio del torturati
Più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio del torturati
Più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama ora e sempre
RESISTENZA.
Pietro Calamandrei
Pietro Calamandrei
Avevo Due Paure
La prima era quella di uccidere
La seconda era quella di morire
Avevo diciassette anni
Poi venne la notte del silenzio
In quel buio si scambiarono le vite
Incollati alle barricate alcuni di noi morivano d’attesa
Incollati alle barricate alcuni di noi vivevano d’attesa
La prima era quella di uccidere
La seconda era quella di morire
Avevo diciassette anni
Poi venne la notte del silenzio
In quel buio si scambiarono le vite
Incollati alle barricate alcuni di noi morivano d’attesa
Incollati alle barricate alcuni di noi vivevano d’attesa
Poi spuntò l’alba
Ed era il 25 Aprile
Giuseppe Colzani
Oggi la nuova resistenza in che cosa consiste?
Ecco l’appello ai giovani: di difendere
queste posizioni che noi abbiamo conquistato;
di difendere la Repubblica e la democrazia.
E cioè, oggi ci vuole due qualità a mio avviso cari amici:
l’onestà e il coraggio.
L’onestà… l’onestà… l’onestà.
[...] E quindi l’appello che io faccio
ai giovani è questo: di cercare di essere onesti,
prima di tutto: la politica deve essere
fatta con le mani pulite.
Se c’è qualche scandalo.
se c’è qualcuno che da’ scandalo;
se c’è qualche uomo politico che approfitta
della politica per fare i suoi sporchi interessi,
deve essere denunciato!
Sandro Pertini
Per me libertà e giustizia sociale,
che poi sono le mete del socialismo,
costituiscono un binomio inscindibile:
non vi può essere vera libertà senza la giustizia sociale,
come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà.
Ecco, se a me socialista offrissero la realizzazione
della riforma più radicale di carattere sociale,
ma… privandomi della libertà,
io la rifiuterei, non la potrei accettare.
[...] Ma la libertà senza giustizia sociale
può essere anche una conquista vana.
Si può considerare veramente
libero
un uomo che ha fame, che
è nella miseria,
che non ha un lavoro,
che è umiliato perché
non sa come mantenere i
suoi figli e educarli?
No che non lo è. Questo
non è un uomo libero.
Sarà libero di imprecare
ma questa non è
la libertà che intendo
io.
Sandro Pertini
Registrazione della dichiarazione di sciopero fatta da Sandro Pertini
il 25 aprile 1945.
L’anno dopo, questo giorno fu dichiarato
come Festa di Liberazione, e da allora è festa nazionale.
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