venerdì 4 luglio 2014

Giorgio Faletti

 
 
 
 
... mi hai fatto ridere con i tuoi personaggi del Drive In, commuovere con le tue canzoni, provare brividi di paura leggendo i tuoi romanzi ma soprattutto mi hai
fatto sognare ...
 
 
Ciao Giorgio .... mi mancherai moltissimo ....
 
 
 
25/11/1950 - 04/07/2014
 


 
 



 
 
 
‘’  Cari amici - ha scritto Faletti sul suo sito ufficiale - purtroppo a volte l'età, portatrice di acciacchi, è nemica della gioia. Ho dovuto a malincuore rinunciare alla pur breve tournee per motivi di salute legati principalmente alle condizioni precarie della mia schiena, che mi impedisce di sostenere la durata dello spettacolo. Mi piange davvero il cuore perchè  incontrare degli amici come voi è ogni volta un piccolo prodigio che si ripete e che ogni volta mi inorgoglisce e mi commuove.
Un abbraccio di cuore. Giorgio "
 
 
 
 
 

“L’uomo è uno e nessuno. Porta da anni la sua faccia appiccicata alla testa e la sua ombra cucita ai piedi e ancora non è riuscito a capire quale delle due pesa di più. Qualche volta prova l’impulso irrefrenabile di staccarle e appenderle a un chiodo e restare lì, seduto a terra, come un burattino al quale una mano pietosa ha tagliato i fili”

( tratto dal romanzo: Io Uccido )


“ Fai attenzione alla tua ombra. Ogni uomo ha un fratello che è la sua copia esatta. È muto e cieco e sordo ma dice e vede e sente tutto, proprio come lui. Arriva nel giorno e scompare la notte, quando il buio lo risucchia sottoterra, nella sua vera casa. Ma basta accendere un fuoco e lui è di nuovo li, a danzare alla luce delle fiamme, docile ai comandi e senza la possibilità di ribellarsi. Sta disteso per terra perché glielo ordina la luna, sta in piedi su una parete quando il sole glielo concede, sta attaccato ai suoi piedi perché non può andarsene. Mai. Quest'uomo è la tua ombra. È con te da quando sei nato. Quando perderai la tua vita, la perderà con te, senza averla vissuta mai. Cerca di essere te stesso e non la tua ombra o te ne andrai senza sapere che cos'è la vita. “

( Tratto dal romanzo : Fuori da un evidente destino  )

Dove sono le notti passate con così tante stelle e così tanta luna accese contemporaneamente in un cielo senza luna e senza stelle? Dimmi dove e quando ho iniziato a perderti dove e quando hai iniziato a perdermi dove e quando se non in questo letto di spine in una casa che non so e che non oso ascoltare mentre respira col mio respiro dove e quando potrò dormire di nuovo senza incontrarti ancora e ancora e ancora. Dove e quando potrò smettere di ucciderti per ricominciare a vivere? ”

( tratto da : Pochi inutili nascondigli ).

 
 
L’ombra

( tratto dall'album "Nonsense" )

 

Seguimi
una volta tanto fa qualcosa di diverso
e vieni dietro a me
metti il sole alle tue spalle che davanti ci stia io
una volta tanto lascia che il tuo passo segua il mio


avanti seguimi
con quei piedi da cui puoi levar le scarpe
ma non puoi levare me
prova tu a sdraiarti a terra e capire quanto è duro
non poter restare in piedi senza avere dietro un muro


e allora seguimi
come ho fatto io ogni volta anche quando
non volevo insieme a te
sono stato il tuo compagno ti ho seguito a far l'amore
tu con una donna vera io con l'ombra sua incolore
e adesso ascoltami se ti dico di più

Ti torcerai le mani per il tempo che è scaduto
lo perderemo insieme e solo tu lo avrai vissuto
e intanto questa storia andrà a finire a modo mio
e tu sarai un'ombra come sono adesso io

Seguimi
non attendere la notte quando il buio
torna a chiedermi per sé

io che vivo tutto il giorno per quell'unico momento
quando il sole è sopra a picco sono li e ti sono dentro
e adesso ascoltami se ti chiedo di più

Ti torcerai le mani per il tempo che è scaduto
lo perderemo insieme e solo tu lo avrai vissuto
e intanto questa storia andrà a finire a modo mio


e tu sarai un'ombra come sono adesso io
vedrai che in quel momento avrai bisogno del mio aiuto
se nel mio mondo scuro sarai tu lo sconosciuto
se pure non si avvera questo sogno solo mio
che tu diventi un'ombra e un uomo vero io.
 
 
 
 
 

Da casa mia si vede il mare

 ( canzone dedicata a Capoliveri scritta da Giorgio Faletti )

 

C’è una chiesa fra gli ulivi c’è un pezzetto di mare

c’è una barca in mezzo al golfo con un pesce da pescare

e un antico galeone appoggiato sul fondo

con ricchezze che appartengono per sempre a un altro mondo

e c’è un uovo dentro un nido sulla costa dei gabbiani

costruito con la paglia e con gli scarti degli umani

 

         e io lo so che questa è un’isola

e io lo so che questa è un’isola

e io lo so che questa è un’isola  che c’è…..

 

C’è un cespuglio di lentischi a due passi dal mare

con la polvere che sale su una strada da asfaltare

ed un rosso tramonto che s’appoggia al paesaggio

mentre al molo un pescatore tratta il prezzo dell’ingaggio

c’è una nave da crociera che si muove all’orizzonte

e non sa con la distanza la bellezza che ha di fronte

 

         e io lo so che questa è un’isola

e io lo so che questa è un’isola

e io lo so che questa è un’isola  che c’è……

 

C’è in un cane che appartiene alla gente del paese

nell’estate che promette di durare ancora un mese

c’è nel tempo c’è nel vento

c’è nel ventre spinto in fuori delle vele colorate

nell’inverno che ha il sapore delle cose abbandonate

nel salmastro verso terra

nel ligustro di una serra

in primavera

 

C’è la ruggine ferrosa di miniere a cielo aperto

ed un panno di vigogna quando il cielo è più coperto

e c’è il fumo degli incendi sulla grande montagna

che si vede da lontano fino in fondo alla campagna

c’è la notte da scoprire e poi c’è il giorno da inventare

io lo so perché da qui ch’è casa mia si vede il mare

 

         e io lo so che questa è un’isola

e io lo so che questa è un’isola

e io lo so che questa è un’isola  che c’è….che c’è….. che c’è



 

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