HAIKU
L'Haiku
è nato in Giappone nel XVII secolo.
Breve
componimento a carattere lirico, composto da 17 sillabe disposte in tre gruppi
rispettivamente di 5, 7 e 5, tipico della tradizione poetica giapponese.
C'è
molta cultura Zen alla base della poesia Haiku, il cui intento è quello di far
tornare il linguaggio alla sua essenza pura, ovvero alla sua nudità.
Nelle
poesie di Basho, uno dei massimi poeti di Haiku, l'intera natura è chiamata ad
esprimersi: l'acqua, le rocce, i fiori, il sole, le nuvole e le stelle, gli
animali, le piante, il mare e il vento e insieme a tutto ciò, il dolore e la
gioia dell'uomo. Tutto è Kami, divinità, e al cospetto del divino il poeta si
colloca, anima e corpo in un'unità inscindibile, nella condizione estatica
della contemplazione.
Dopo la pioggia
saltellano i merli
scoprendo vermi.
Una lucertola
sul muro screpolato:
Cadono lievi
i petali del melo.
Bianco tappeto.
Soffici nubi:
pioggia di primavera
su pratoline.
mormora il ruscello
antiche note.
Azzurro mare
impetuoso o calmo
in te mi perdo.
Deserta notte:
improvvisa paura
gela il cuore.
Immacolato
sboccia dal nero fango.
Fiore di loto.
Quello che vedo
tra petali di loto:
volto di Buddha.
Ombra del tempo
proietti sulla fronte
sottili rughe.
Muore l'amore,
non mentono gli occhi.
Soffre il cuore.
Malinconia:
la mia vita avvolge
in lente spire.
Su rami spogli
cristalli di ghiaccio
son come diamanti.
Fresca rugiada
su petali di rosa.
Perle di luce.
Gialle, viola, blu:
sboccian le violette
dal verde muschio.
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