mercoledì 10 aprile 2013

HAIKU
 
 
L'Haiku è nato in Giappone nel XVII secolo. 
Breve componimento a carattere lirico, composto da 17 sillabe disposte in tre gruppi rispettivamente di 5, 7 e 5, tipico della tradizione poetica giapponese.
C'è molta cultura Zen alla base della poesia Haiku, il cui intento è quello di far tornare il linguaggio alla sua essenza pura, ovvero alla sua nudità.
Nelle poesie di Basho, uno dei massimi poeti di Haiku, l'intera natura è chiamata ad esprimersi: l'acqua, le rocce, i fiori, il sole, le nuvole e le stelle, gli animali, le piante, il mare e il vento e insieme a tutto ciò, il dolore e la gioia dell'uomo. Tutto è Kami, divinità, e al cospetto del divino il poeta si colloca, anima e corpo in un'unità inscindibile, nella condizione estatica della contemplazione.
Dopo la pioggia
saltellano i merli
scoprendo vermi.
 

 
Una lucertola
sul muro screpolato:
dorme al sole.

 
Cadono lievi
i petali del melo.
Bianco tappeto.
 
 
 
Soffici nubi:
pioggia di primavera
su pratoline.
 
 

Tra sassi bianchi
mormora il ruscello
antiche note.
 
 
 
Azzurro mare
impetuoso o calmo
in te mi perdo.
 

 
Deserta notte:
improvvisa paura
gela il cuore.
 
 
 
Immacolato
sboccia dal nero fango.
Fiore di loto.
 
 
 
 
Quello che vedo
tra petali di loto:
volto di Buddha.
 
 
Ombra del tempo
proietti sulla fronte
sottili rughe.
 
 
Muore l'amore,
non mentono gli occhi.
Soffre il cuore.
 
 
Malinconia:
la mia vita avvolge
in lente spire.
 
 
 
Su rami spogli
cristalli di ghiaccio
son come diamanti.
 
 
 
 
 
Fresca rugiada
su petali di rosa.
Perle di luce.
 
 
 
 
 
Gialle, viola, blu:
sboccian le violette
dal verde muschio.
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


















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