Il tango fa la
sua comparsa nei sobborghi di Buenos Aires intorno al 1880. Nulla si sa di come
sia nato, persino l'etimologia è del tutto incerta, ne vi è un nome, una data,
un episodio particolare che sia legato al suo esordio. Appare all'improvviso
come una sorta di linguaggio comune della gente di Buenos Aires, folle di
immigrati italiani, spagnoli, tedeschi, russi, famiglie numerose che abitano
fianco a fianco nei grandi conventillos, nei cui cortili le note e i passi
uniscono le persone più di quel castigliano sgrammaticato che ciascuno si
sforza di parlare.
Il tango è un
linguaggio con cui esprimersi. Per chi balla il valzer o la polka la musica è
un supporto ritmico, e la melodia un accompagnamento; un brano o un altro, un
interprete o un altro vedono i ballerini eseguire sempre gli stessi movimenti.
Ma le melodie del
tango sono così ricche di differenti coloriture musicali, gli stili
interpretativi e gli impasti strumentali così diversi, la poetica dei testi
così mutevole, che passare da un brano all'altro (o anche da un esecutore all'altro
di uno stesso brano) significa entrare in una condizione emozionale nuova, che
ispira un portamento e uno stile che non sono mai gli stessi.Il tango
rappresenta una vera rivoluzione nel ballo di coppia. Con valzer, mazurca,
polka e gli altri balli in voga ha in comune solo la presa fra i due ballerini;
tutto il resto segue una logica totalmente innovativa.
Non è di
apprendimento immediato, e per ballarlo non basta salire in pista (come avviene
con le altre danze di società) e seguire il ritmo, ne è sufficiente
accompagnarsi a un partner che già lo conosce e "farsi portare". Si
tratta di un vero e proprio esercizio di concentrazione.
I primi tangueros
di cortile non lo improvvisano, se pur nemmeno frequentano corsi presso maestri
professionisti: è durante la settimana, dopo il lavoro, che piccoli gruppi di
uomini provano e riprovano fra loro i passi, mentre altrove le donne fanno la
stessa cosa, per prepararsi al ballo della domenica.
Perché il tango (e ci teniamo a sottolinearlo a dispetto di chi, senza
conoscerlo, vuole identificarlo con un assoluto "pensiero triste che si
balla") è divertimento, non solo quando ci si lancia in pista alla festa o
nel salòn, ma anche facendo parte di allegre e chiassose comitive che si
ritrovano per provare e ripetere.
Il tango è un
ballo totalmente libero, privo di coreografie predefinite. Mentre le altre
danze si fondano su una figura di base da ripetere alternandola a qualche
occasionale variante, il tango è del tutto privo di schemi ripetitivi. La
salida basica è solo una combinazione di passi che si utilizza per imparare a
ballare (cioè a ... non ripeterla), mentre le figure classiche (ocho adelante,
ocho atràs, mordida, medialuna, ecc.) vengono continuamente assemblate,
sospese, frammentate e ricombinate, in un'unica caleidoscopica figura che non
si ripeterà mai uguale. Le coppie non procedono mai in modo fra loro coerente:
ognuna segue di volta in volta direzioni diverse (e la necessità di evitare le
collisioni impone ulteriormente di decidere istante per istante il passo da
eseguire), anche se viene complessivamente mantenuta una lenta rotazione in
senso antiorario.
( dal sito tango-argentino.org )
Il Tango non è una danza ma una ossessione.
Per il tanguero è una
parte della vita
come mangiare e dormire.
Erotica e appassionata, inquietante e malinconica,
che coinvolge non solo il corpo ma anche l’anima.
Il segreto del tango sta in quell’istante
di improvvisazione che si crea tra passo e passo.
Rendere l’impossibile una cosa possibile:
ballare il silenzio.
Carlos Gavito
Richard_Young - Tango Cascade
Il tango assomiglia molto alla vita.
È un vento che ti scuote da
un’emozione a un’altra.
Alessio Scollo
Fabian Perez - Tango in Paris in black
Leonid Afremov - Delightful Tango
Leonid Afremov - Tango of love
Richard Young - Last tango in Paris
Richard Young - For the love of tango
Richard_Young - Torrid Tango
Tango in Cape Town
Tango argentino
EL
TANGO
di Jorge Luis Borges
Dove saranno? Chiede l'elegia
di quelli che oramai non sono più,
come esistesse un luogo dove l'Ieri
possa esser l'Oggi, l'esser Ancora, il Sempre.
di quelli che oramai non sono più,
come esistesse un luogo dove l'Ieri
possa esser l'Oggi, l'esser Ancora, il Sempre.
che in polverosi vicoli sterrati
o in perduti villaggi istituì
la setta del coltello e del coraggio?
lasciando all'epopea un episodio,
una favola al tempo, e si affrontarono
al coltello, senz'odio o ardore o lucro?
brace che serba, come vaga rosa,
qualcosa dell'intrepida canaglia
che stava a Balvanera o ai Corrales.
dell'altro mondo abiterà la dura
ombra di chi era già un'ombra oscura,
di Muraña, coltello di Palermo?
pietà) che su di un ponte uccise il Ñato,
suo fratello, che morti ne doveva
più di lui, e così furono pari?
lentamente si annulla nell'oblio;
una canzon di gesta è andata persa
in sordide notizie poliziesche.
C'è un'altra brace, un'altra ardente rosa
di quella cenere che li conserva;
lì sta la gente altera del coltello,
lì il peso della daga silenziosa.
di quella cenere che li conserva;
lì sta la gente altera del coltello,
lì il peso della daga silenziosa.
Benché la daga ostile o l'altra daga,
il tempo, li dissolsero nel fango,
oggi, al di là del tempo e dell'infausta
morte, quei morti vivono nel tango.
il tempo, li dissolsero nel fango,
oggi, al di là del tempo e dell'infausta
morte, quei morti vivono nel tango.
della tenace chitarra operosa
che concerta in milonghe fortunate
la festa e l'innocenza del coraggio.
Gira la gialla ruota della giostra
di cavalli e leoni e mi raggiunge
l'eco dei tanghi di Greco e di Arolas
che vidi un tempo danzare per strada,
di cavalli e leoni e mi raggiunge
l'eco dei tanghi di Greco e di Arolas
che vidi un tempo danzare per strada,
in un istante che affiora isolato,
senza prima né poi, contro l'oblio,
e ha il sapore di quel che abbiamo perso,
che abbiamo perso e a un tratto ritrovato.
senza prima né poi, contro l'oblio,
e ha il sapore di quel che abbiamo perso,
che abbiamo perso e a un tratto ritrovato.
la pergola intravista, l'altro patio.
Dietro, i suoi muri sospettosi il sud
ha in serbo una chitarra e un pugnale.
Quest'incantesimo, questa ventata,
il tango, sfida gli anni affaccendati;
di polvere e di tempo, l'uomo dura
meno della leggera melodia,che è solo tempo.
Il tango crea un torbido
passato ch'è irreale e in parte vero,
un assurdo ricordo d'esser morto
in duello, a un cantone del sobborgo.
il tango, sfida gli anni affaccendati;
di polvere e di tempo, l'uomo dura
meno della leggera melodia,che è solo tempo.
Il tango crea un torbido
passato ch'è irreale e in parte vero,
un assurdo ricordo d'esser morto
in duello, a un cantone del sobborgo.
Astor Piazzolla - Libertango
Tango in the dark - Jennifer Lopez e Richard Gere
Ancor oggi il tango conserva quel qualcosa di proibito
che stimola il desiderio di scoprirlo sempre un
po’ di più e quel qualcosa di misterioso
che ci ricorda quel che siamo stati
o, forse, quel che avremmo voluto essere.
J.L.
Borges
Tango - Antonio Banderas - dal film " Ti va di ballare? "
Struggenti note che inebriano
l´anima,
il mio cuore sembra battere
all´unisono con il tuo.
e partiamo per questo viaggio
chiamato tango.
in questa sala gremita siamo solo io
e te.
Energie fluttuanti scorrono
tra noi giocando a inseguirsi,
ispirate da ricordi incancellabili
come graffi nel cuore.
non riesce a trattenerne il calore e
la passione.
Sento il tuo profumo evocare terre
lontane,
sguardi intensi per silenzi pieni di
parole.
una cortina romperà l´incantesimo.
Chissà se mai ti rivedrò
o sarai solo un altro graffio nel
cuore... A
n
Nessun commento:
Posta un commento