sabato 3 maggio 2014

SABATO SERA SI BALLA

 
 
 
 

Il tango fa la sua comparsa nei sobborghi di Buenos Aires intorno al 1880. Nulla si sa di come sia nato, persino l'etimologia è del tutto incerta, ne vi è un nome, una data, un episodio particolare che sia legato al suo esordio. Appare all'improvviso come una sorta di linguaggio comune della gente di Buenos Aires, folle di immigrati italiani, spagnoli, tedeschi, russi, famiglie numerose che abitano fianco a fianco nei grandi conventillos, nei cui cortili le note e i passi uniscono le persone più di quel castigliano sgrammaticato che ciascuno si sforza di parlare.

Il tango è un linguaggio con cui esprimersi. Per chi balla il valzer o la polka la musica è un supporto ritmico, e la melodia un accompagnamento; un brano o un altro, un interprete o un altro vedono i ballerini eseguire sempre gli stessi movimenti.

Ma le melodie del tango sono così ricche di differenti coloriture musicali, gli stili interpretativi e gli impasti strumentali così diversi, la poetica dei testi così mutevole, che passare da un brano all'altro (o anche da un esecutore all'altro di uno stesso brano) significa entrare in una condizione emozionale nuova, che ispira un portamento e uno stile che non sono mai gli stessi.Il tango rappresenta una vera rivoluzione nel ballo di coppia. Con valzer, mazurca, polka e gli altri balli in voga ha in comune solo la presa fra i due ballerini; tutto il resto segue una logica totalmente innovativa.

Non è di apprendimento immediato, e per ballarlo non basta salire in pista (come avviene con le altre danze di società) e seguire il ritmo, ne è sufficiente accompagnarsi a un partner che già lo conosce e "farsi portare". Si tratta di un vero e proprio esercizio di concentrazione.
I primi tangueros di cortile non lo improvvisano, se pur nemmeno frequentano corsi presso maestri professionisti: è durante la settimana, dopo il lavoro, che piccoli gruppi di uomini provano e riprovano fra loro i passi, mentre altrove le donne fanno la stessa cosa, per prepararsi al ballo della domenica.
Perché il tango (e ci teniamo a sottolinearlo a dispetto di chi, senza conoscerlo, vuole identificarlo con un assoluto "pensiero triste che si balla") è divertimento, non solo quando ci si lancia in pista alla festa o nel salòn, ma anche facendo parte di allegre e chiassose comitive che si ritrovano per provare e ripetere.
Il tango è un ballo totalmente libero, privo di coreografie predefinite. Mentre le altre danze si fondano su una figura di base da ripetere alternandola a qualche occasionale variante, il tango è del tutto privo di schemi ripetitivi. La salida basica è solo una combinazione di passi che si utilizza per imparare a ballare (cioè a ... non ripeterla), mentre le figure classiche (ocho adelante, ocho atràs, mordida, medialuna, ecc.) vengono continuamente assemblate, sospese, frammentate e ricombinate, in un'unica caleidoscopica figura che non si ripeterà mai uguale. Le coppie non procedono mai in modo fra loro coerente: ognuna segue di volta in volta direzioni diverse (e la necessità di evitare le collisioni impone ulteriormente di decidere istante per istante il passo da eseguire), anche se viene complessivamente mantenuta una lenta rotazione in senso antiorario.
( dal sito tango-argentino.org )
 
 
Il Tango non è una danza ma una ossessione.
Per il tanguero è  una parte della vita
come mangiare e dormire.
Erotica e appassionata, inquietante e malinconica,
che coinvolge non solo il corpo ma anche l’anima.
 Carlos Gavito
 
Il segreto del tango sta in quell’istante
di improvvisazione che si crea tra passo e passo.
Rendere l’impossibile una cosa possibile:
ballare il silenzio.
Carlos Gavito
 
 
 
Richard_Young - Tango Cascade
 
 

 
 
Il tango assomiglia molto alla vita.
È un vento che ti scuote da
un’emozione a un’altra.
Alessio Scollo

 
Fabian Perez  - Tango in Paris in black

 
Leonid Afremov - Delightful Tango


 
Leonid Afremov - Tango of love

 
Richard Young - Last tango in Paris

 
Richard Young - For the love of tango
 

 
Richard_Young - Torrid Tango

 
Tango in Cape Town
 

 
Tango argentino
 
 
 


 
EL  TANGO
di Jorge Luis Borges
Dove saranno? Chiede l'elegia
di quelli che oramai non sono più,
come esistesse un luogo dove l'Ieri
possa esser l'Oggi, l'esser Ancora, il Sempre.
 Dove sarà (ripeto) la teppaglia
che in polverosi vicoli sterrati
o in perduti villaggi istituì
la setta del coltello e del coraggio?
 Dove saranno quelli che passarono
lasciando all'epopea un episodio,
una favola al tempo, e si affrontarono
al coltello, senz'odio o ardore o lucro?
 Nella leggenda li cerco, nell'ultima
brace che serba, come vaga rosa,
qualcosa dell'intrepida canaglia
che stava a Balvanera o ai Corrales.
 Quale deserto, quali oscuri vicoli
dell'altro mondo abiterà la dura
ombra di chi era già un'ombra oscura,
di Muraña, coltello di Palermo?
 E quel fatale Iberra ( i santi ne abbiano
pietà) che su di un ponte uccise il Ñato,
suo fratello, che morti ne doveva
più di lui, e così furono pari?
 Una mitologia di pugnali
lentamente si annulla nell'oblio;
una canzon di gesta è andata persa
in sordide notizie poliziesche.
C'è un'altra brace, un'altra ardente rosa
di quella cenere che li conserva;
lì sta la gente altera del coltello,
lì il peso della daga silenziosa.
Benché la daga ostile o l'altra daga,
il tempo, li dissolsero nel fango,
oggi, al di là del tempo e dell'infausta
morte, quei morti vivono nel tango.
 Vivono nelle corde e nella musica
della tenace chitarra operosa
che concerta in milonghe fortunate
la festa e l'innocenza del coraggio.
Gira la gialla ruota della giostra
di cavalli e leoni e mi raggiunge
l'eco dei tanghi di Greco e di Arolas
che vidi un tempo danzare per strada,
in un istante che affiora isolato,
senza prima né poi, contro l'oblio,
e ha il sapore di quel che abbiamo perso,
che abbiamo perso e a un tratto ritrovato.
 Vi sono cose antiche in quegli accordi,
la pergola intravista, l'altro patio.
Dietro, i suoi muri sospettosi il sud
ha in serbo una chitarra e un pugnale.
Quest'incantesimo, questa ventata,
il tango, sfida gli anni affaccendati;
di polvere e di tempo, l'uomo dura
meno della leggera melodia,
che è solo tempo.

 Il tango crea un torbido
passato ch'è irreale e in parte vero,
un assurdo ricordo d'esser morto
in duello, a un cantone del sobborgo.
 

 
 
 

 
Astor Piazzolla - Libertango
 



 
 

 
Tango in the dark - Jennifer Lopez e Richard Gere
 
 
 
 
Ancor oggi il tango conserva quel qualcosa di proibito
che stimola il desiderio di scoprirlo sempre un
po’ di più e quel qualcosa di misterioso
che ci ricorda quel che siamo stati
o, forse, quel che avremmo voluto essere.
 
J.L. Borges
  

 
Tango - Antonio Banderas - dal film " Ti va di ballare? "
 
 
 
Struggenti note che inebriano l´anima,
il mio cuore sembra battere
all´unisono con il tuo.
 Ti avvolgo nel mio abbraccio
e partiamo per questo viaggio
chiamato tango.
 La musica guida i nostri passi
in questa sala gremita siamo solo io e te.
 
Energie fluttuanti scorrono
tra noi giocando a inseguirsi,
ispirate da ricordi incancellabili
come graffi nel cuore.
 La seta rossa del tuo vestito
non riesce a trattenerne il calore e la passione.
Sento il tuo profumo evocare terre lontane,
sguardi intensi per silenzi pieni di parole.
 E vorrei allontanare il momento in cui
una cortina romperà l´incantesimo.
 
Chissà se mai ti rivedrò
o sarai solo un altro graffio nel cuore... A
 
 

n
 

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